Hanno scelto di fare lezione all’aperto durante il lockdown, pur di restare a scuola finché è stato possibile. Sono gli studenti del liceo scientifico Piero Bottoni di Milano. Sono diventati l’icona degli alunni modello, profondamente legati al loro istituto. Ragazzi che abbiamo conosciuto solo qualche mese prima della pandemia e che da subito hanno dato l’impressione di essere molto tenaci. All’appello per Obiettivo Milano, hanno risposto con un progetto di educazione alla cittadinanza e all’orientamento e grande partecipazione. Hanno lavorato per mesi, camminato per chilometri, osservato, studiato, pensato e immaginato il loro territorio proiettato nel futuro. Ne è uscito un lavoro analitico in cui
si sono soffermati sui dettagli.

Quel tocco green che fa la differenza

Affascinati dalla grande riqualificazione che ha interessato alcune aree come City life, Vigorelli e Paolo Sarpi, oggi apprezzano essenzialmente due aspetti del Municipio 8, la vocazione green con i parchi di
Bonola e l’installazione di diversi punti di ricarica per automobili e scooter elettrici a Portello, via Amoretti, Piazza VI Febbraio e via Gallarate; e quella culturale con eventi, dibattiti, mostre a Villa Scheibler e piazza Capuana di Quarto Oggiaro che oggi sono in stand by in attesa della ripartenza.

Bocciati trasporti e strade

Sono innamorati del loro territorio e non lo nascondono, eppure sono anche critici e su alcuni temi non fanno sconti: «In alcune vie ci sono buche pericolose e radici che hanno sollevato l’asfalto – raccontano -, devono essere sistemate, così come sarebbe necessario aumentare la frequenza della pulizia delle strade, in particolare nella zona del mercato di via Fauchè e installare più cestini per la raccolta differenziata. Aggiungere semafori negli attraversamenti pedonali, ad esempio in via Diocleziano, e creare piste per pattini a rotelle e skateboard. I mezzi di trasporto dovrebbero essere meno affollati, ma anche più sicuri, in particolare sulle linee 90 e 91 e alle fermate, mentre sarebbe necessario un prolungamento della metropolitana lungo la dorsale di viale Certosa, oggi sprovvista, per accorciare le distanze con il
centro – spiegano in un dettagliato documento -. Sarebbe opportuno poi riqualificare edifici abbandonati, tra cui le case popolari di via Ercolano e quelle collocate tra via Iacopino e la Varesina, e aumentare i controlli con le telecamere ai semafori in zone ad alto indice di criminalità e traffico come
viale Serra dove nelle ore notturne avvengono anche gare tra automobilisti». Idee chiare, grande partecipazione e un invito rivolto agli ordini professionali: «Aiutateci a capire il mondo del lavoro».

By Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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