Sono oltre 30 mila gli alunni celiaci che nei prossimi giorni torneranno sui banchi di scuola. Un rientro che l’Associazione Italiana Celiachia cerca di rende più sereno possibile con una serie di consigli utili a genitori e ragazzi.

Cosa dice la legge per tutelare gli studenti celiaci

Dal 2005 in Italia c’è una legge (123/2005) che norma la protezione dei soggetti malati di celiachia e sancisce che nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere, oltre che nelle mense pubbliche debbano essere somministrati anche pasti senza glutine.

«Attualmente il diritto al pasto senza glutine nelle mense della scuola pubblica è ampiamente garantito  in tutta Italia – spiega Rossella Valmarana, Presidente dell’Associazione Italiana Celiachia -. Possono ancora esserci specifici casi di mancata o parziale applicazione, come la richiesta di fornire alcuni alimenti da casa, su cui l’Associazione intende intervenire. La dieta speciale senza glutine deve essere sempre garantita. Essere analoga per tipologia di piatti e valori nutrizionali a quella degli altri studenti e non richiedere costi aggiuntivi alla famiglia».

Come richiedere la dieta senza glutine per gli alunni celiaci

I genitori di un bambino celiaco devono presentare a scuola la richiesta di dieta speciale. I moduli possono essere ritirati presso l’ATS di appartenenza, il Comune o la scuola stessa. Occorre poi chiedere al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta la certificazione attestante la diagnosi di celiachia con la necessità di una dieta senza glutine da allegare al modulo.

I pasti in mensa degli alunni celiaci

Gli alunni celiaci devono consumare i loro pasti con i compagni di classe nella mensa scolastica purché il personale e gli insegnati siano vigili per evitare eventuali contaminazioni del cibo.  «Gli studenti non devono vivere il pasto come un momento di isolamento – puntualizza AIC -, ma è importante che gli insegnati sensibilizzino i compagni affinché prestino attenzione a non avere comportamenti che possono rivelarsi pericolosi per l’alunno celiaco, come lanciare briciole di pane, scambiare le posate o fare assaggi da un piatto all’altro».

Sì a lavori manuali in classe ma per manipolare le farine serve l’autorizzazione dei genitori

Nessun divieto per i bambini celiaci a gite scolastiche o lavori manuali in classe, purché il materiale utilizzato non contenga glutine. Via libera dunque ad argilla, creta o terracotta e ancora pennarelli, pastelli, tempere e gessetti. Se l’attività prevede invece la manipolazione o l’utilizzo di farine che possono contenere tracce di glutine è necessaria l’autorizzazione dei genitori e un vigile controllo del personale scolastico e degli insegnanti. Il rischio è legato all’ingestione del glutine, non al contatto o all’inalazione. Se in classe c’è un alunno celiaco la soluzione più inclusiva prevede l’utilizzo di farine e paste senza glutine per tutti.

Anche gli alunni celiaci possono andare in gita con la guida di AIC delle 4000 strutture gluten free

La gita scolastica per i genitori degli alunni celiaci è sempre un momento di grande apprensione. Per garantire tranquillità alla famiglia e spensieratezza agli studenti, l’Associazione Italiana Celiachia anche quest’anno mette a disposizione delle scuole una guida con oltre 4000 locali che propongono diete per celiaci senza glutine per organizzare le uscite scolastiche in tutta sicurezza.

Due progetti  per parlare di celiachia nelle scuole

Si comincia anche quest’anno con alcune iniziative rivolte al personale e agli studenti. Con “In fuga dal glutine” l’associazione italiana celiachia porta nelle scuole d’infanzia e primarie giochi, quaderni didattici e favole per spiegare agli alunni cos’è la celiachia e, al tempo stesso, parlare di educazione alla diversità alimentare e culturale. Gli incontri, completamente gratuiti, rivolti agli insegnanti saranno su celiachia, dieta senza glutine e difficoltà di gestione delle mense nella quotidianità scolastica.

“A scuola di celiachia” è invece il programma nazionale di formazione per gli istituti alberghieri al fine di preparare quelli che saranno gli chef di domani. In questo caso saranno fornite agli alunni nozioni sulla celiachia, sulle esigenze nutrizionali del celiaco e su tutte le fasi del servizio senza glutine. Il progetto prevede anche il tirocinio degli studenti presso gli oltre 4000 locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine di AIC.

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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