La scuola al tempo del Coronavirus ha sofferto molto, il Governo che non ha saputo organizzare un percorso formativo adeguato in presenza e a distanza, mentre i singoli istituti, travolti da continui cambi di programmi, non hanno potuto garantire lezioni in presenza e hanno denunciato grosse lacune nel gestire la DAD. In conseguenza di ciò, secondo un’indagine Ipsos realizzata per Save the Children, il 28% degli adolescenti tra i 14 e 18 anni ha dichiarato che dall’inizio della pandemia  almeno un compagno nella propria classe non ha mai seguito le lezioni a distanza,  mentre sembrano essere circa 34 mila gli studenti a rischio abbandono. non solo tra i più piccoli dai 6 ai 13 anni il 12 percento non ha a disposizione un pc o un tablet e ha avuto problemi di spazi e connessione in casa quando ha dovuto seguire le lezioni.  Un segnale preoccupante a cui hanno cercato di porre rimedio le associazioni.  E’ quanto  hanno fatto “I genitori attivi”  nel Municipio 2 , un’associazione di volontari, molti dei quali genitori di studenti che, animati da tanto entusiasmo, si sono messi a disposizione della scuola per aiutare il ritorno dei ragazzi in classe, all’istituto comprensivo Calvino, a settembre, e a sostenere la didattica a distanza quando è stato necessario. Un lavoro impegnativo che i volontari, alcuni dei quali ormai nonni, hanno fatto con partecipazione ed entusiasmo come è sempre stato dal 2003, anno in cui hanno costituito un’associazione per convogliare  competenze, professionalità e risorse economiche delle famiglie a favore della scuola. Da allora “I genitori attivi dell’istituto comprensivo Calvino”, nel quartiere Precotto, non hanno mai smesso di creare, innovare e produrre. Trainati da Giovanna Baderna, vero motore di questa iniziativa, nel 2013 si sono costituiti in associazione formale che ha permesso di partecipare a bandi pubblici, (ne hanno vinti 5) per portare alla scuola i fondi necessari per crescere. Con oltre 2000 ore di attività in media l’anno,  l’associazione ha una rete di 60 volontari, genitori ed ex genitori, che organizzano, seguono e realizzano iniziative per i ragazzi. Eventi, attività di segretariato, di ristrutturazione degli edifici scolastici, ma anche corsi: di musica, teatro, inglese e danze popolari. <<abbiamo una convenzione con la scuola – spiega Giovanna che incontriamo un sabato mattina alla vigilia del nuovo anno scolastico mentre con un gruppo di volontari organizza percorsi e distanziamenti secondo le nuove normative anti Covid  all’istituto Calvino-   utilizziamo gli spazi in orario extrascolastico con corsi rivolti ai ragazzi in età scolare, ma non solo anche a giovani e adulti. Sono corsi di alta qualità con docenti tra i migliori sulla piazza e a pagamento. Il 7% dell’importo che realizziamo lo versiamo alla scuola (circa 15 mila euro) per pagare l’affitto e per garantire ai bambini dell’istituto comprensivo gli stessi corsi gratuiti la mattina (inglese, musica e teatro). In questo modo riusciamo a soddisfare tutti – dice sorridendo mentre il gruppo dei genitori volontari si fa sempre più nutrito – Sono circa 150 i ragazzi che fanno musica, altri 100 studiano inglese con il lettore madrelingua>>. Numeri che rappresentano la prima voce del bilancio economico dei genitori attivi del Calvino. << È chiaro che tutte le altre attività che facciamo hanno un costo minore, ma sono altrettanto importanti – rimarca Giovanna – in particolare per la scuola e le relazioni che riusciamo ad avere con il quartiere, con le altre associazioni, con gli enti di volontariato. Siamo riusciti a realizzare anche un progetto con l’università di Londra sulla storia del quartiere. Non solo, grazie alle iniziative teatrali e musicali siamo riusciti ad essere invitati al convegno delle scuole musicali pur non essendolo ufficialmente, inoltre siamo partner dell’Orchestra e Cori giovanili d’Italia con cui abbiamo realizzato il coro delle  mani bianche della Lombardia, che permette ai ragazzi disabili di partecipare con le mani e i guanti bianchi al concerto>>.  Un cuore artistico per l’Istituto comprensivo Calvino che ha continuato a pulsare anche durante il lockdown con modalità nuove, ma con il solito entusiasmo che Giovanna e gli altri genitori hanno trasmesso a docenti e ragazzi. <<Per ridurre le distanze e rimanere attivi abbiamo realizzato un giornale digitale, 66 pagine di iniziative, giochi, storie da raccontare per tenere alto l’interesse degli alunni dalla materna alla secondaria di primo grado – racconta  – e non appena si è concluso il primo lockdown abbiamo organizzato due campi estivi seguendo i protocolli stabiliti dal Comune di Milano molto stringenti>>. Un successo per numero di partecipazioni, oltre 150, e per contenuti (uno sportivo, l’altro musicale) che lasciavano presagire un nuovo anno scolastico ricco di iniziative. Invece la seconda ondata di Covid ha messo fine, momentaneamente, alle tante iniziative intraprese dai genitori attivi <<La scuola, che prima ci ospitava, ora non può più farlo, quindi siamo alla ricerca di spazi esterni nella zona, qualcosa abbiamo trovato ma non è abbastanza. Non vogliamo interrompere quindi siamo alla ricerca disperata, affitteremo sedi esterne, faremo raccolta di fondi mentre abbiamo già aderito a tre nuovi bandi per prolungare l’orario e fare un dopo scuola attivo, anche se oggi non sappiamo quando potremo dare corpo alla nostra idea>>, dice con un sorriso che tradisce molta preoccupazione. Lo sguardo si fa ombroso,  la mente di Giovanna corre  ai tanti ragazzi che oggi a causa della pandemia sono in una casa non sicura, dove ci sono situazioni difficili.  <<Cerchiamo di essere presenti con ogni mezzo. Non possiamo deluderli>> conclude.

By Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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