I giorni di vacanze e relax stanno volgendo al termine. Per molti questo significa  prepararsi a una nuova stagione scolastica, o lavorativa, con la giusta dose di energia. Non per tutti questo momento è facile. Per chi è soggetto alla sindrome da rientro, Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) parte di Federchimica consiglia le misure di prevenzione e i rimedi da adottare, anche grazie  ai farmaci da banco, riconoscibili per la presenza del bollino rosso che sorride sulla confezione.

Sindrome da rientro: di cosa si tratta?

Programmare la sveglia di primo mattino per svolgere le attività lavorative o scolastiche, riprendere in mano l’agenda con scadenze, orari e impegni da rispettare; sono solo alcuni degli eventi che scatenano la “sindrome da rientro”. Tutto ciò può generare una serie di sentimenti negativi come irritabilità, tristezza e ansia.

Tutta colpa dello stress

Il mal di testa è il primo disturbo che compare. Si tratta, in genere, di cefalea tensiva che si presenta con un dolore sordo e persistente di durata variabile (da mezz’ora fino ad alcuni giorni). La sensazione di disagio è spesso descritta come una pressione o una fascia stretta attorno alla fronte, quasi come se si indossasse un elmetto troppo stretto. Talvolta, la pressione e la sensazione dolorosa possono estendersi alla parte posteriore della testa o al collo, amplificando ulteriormente il disagio. Le cefalee di questo tipo sono proprio il risultato dello stress e dell’ansia. In questo caso, sono un segnale di adattamento alla ripresa repentina del ritmo della vita lavorativa.

Quando la stanchezza è eccessiva

Inoltre, nonostante il riposo, il rientro spesso si caratterizza per un senso di stanchezza eccessivo che si manifesta con difficoltà di concentrazione, “lentezza” mentale, affaticamento. Sono questi ulteriori segni di adattamento dell’organismo al cambiamento. lo stress determinato dal rientro può avere un impatto significativo sul sistema gastrointestinale. Esso, infatti, può esacerbare problemi come la sindrome dell’intestino irritabile e il reflusso gastro-esofageo accompagnati da sensazioni di nausea, dolori addominali, gonfiore, bruciore di stomaco e talvolta difficoltà digestive.

Il ruolo dell’alimentazione

Il ritorno dalle vacanze può causare anche disturbi gastrointestinali per vari motivi. Prima di tutto perché durante le ferie molti tendono a modificare la propria dieta, consumando cibi e bevande che normalmente non fanno parte della propria routine alimentare. Questi cambiamenti possono causare fastidi nei ritmi intestinali quando si ritorna alla dieta abituale. Inoltre, il rientro al lavoro significa, per molti, tornare a “pause-caffè” accompagnate da snack dolci o salati, e a pasti veloci e non sempre equilibrati, tipici di un pranzo consumato in fretta, a volte davanti al PC, senza dedicare la giusta attenzione e il tempo corretto a un momento importante della giornata.  La ripresa di queste cattive abitudini può avere ripercussioni su stomaco e intestino: il cibo ricco di zuccheri, grassi e sale, può alterare l’equilibrio dei batteri nell’intestino causando così squilibri nella flora intestinale.

Infezioni e sistema immunitario

La sindrome post-vacanza è, quindi, un problema di adattamento. Non a caso tristezza, nostalgia e talvolta angoscia, sono comuni quando un periodo bello e positivo, come quello delle vacanze, volge al termine. Ritornare al lavoro e alle incombenze di tutti i giorni può accompagnarsi a resistenza emotiva con effetti negativi sull’umore con senso di sopraffazione e ansia. Di conseguenza, il sistema immunitario può risentirne. Ciò si traduce in una maggiore vulnerabilità ad alcuni disturbi come il comune raffreddore. Non è infrequente, infatti, ammalarsi proprio nel periodo del rientro al lavoro o allo studio dopo le vacanze.

Insonnia

Anche l’insonnia o la difficoltà a prendere sonno possono essere conseguenze del rientro. Il cambiamento repentino del ritmo circadiano (ritmo fisiologico caratterizzato da un periodo di circa 24 ore  imposto dal ritorno alle consuete abitudini) può contribuire in modo sostanziale a interrompere i cicli di sonno. La situazione, anche in questo caso, può essere complicata dallo stress delle cose da fare al rientro che può rendere più difficile una buona qualità del riposo.

Dolori muscolari e occhio secco

Tornare al lavoro o allo studio significa, per molti, restare seduti per ore davanti a un PC e questo genera tensioni e dolori muscolari. Il ritorno alla sedentarietà si accompagna così a irrigidimento dei muscoli del collo e delle spalle e a mal di schiena, soprattutto se la postura è scorretta o l’ergonomia del luogo di lavoro è inadeguata. Anche in questo caso lo stress e l’ansia del rientro possono aggravare l’insorgenza di tensione muscolari, specialmente nella zona del collo e delle spalle, dove tendiamo a “trattenere lo stress”.  La sovraesposizione alle luci blu degli schermi di computer, tablet o cellulari, dispositivi comuni a molti lavori può portare a secchezza oculare. Questa si manifesta quando vi è un’insufficiente lubrificazione dell’occhio, con i sintomi che possono variare da lievi a gravi, come arrossamento, prurito, bruciore, fotofobia, visione offuscata e sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio.

I rimedi contro la sindrome da rientro

Per prevenire crisi di cefalea tensiva, sarebbe meglio, i primi giorni di lavoro o di studio, fare pause frequenti variando, se possibile, la tipologia di attività, dal Pc al telefono o alle riunioni. Se il lavoro lo consente, meglio aumentare il ritmo progressivamente. Sul piano alimentare è bene sforzarsi di avere una dieta quanto più possibile equilibrata e sana, senza dimenticare di fare un esercizio fisico regolare che aiuta la mobilità intestinale.

Come prevenire il mal di schiena

Per prevenire tensioni muscolari e mal di schiena è importante fare pause regolari per allungare e rilassare i muscoli, ruotando il collo di tanto in tanto, utilizzare sedie ergonomiche e adeguare l’altezza del monitor del computer per evitare di guardare in basso o in alto per lunghi periodi.  Per alleviare i sintomi della secchezza oculare, è consigliato fare pause frequenti dagli schermi (la cosiddetta regola 20-20-20: ogni 20 minuti, guardare un oggetto a 20 piedi di distanza, circa 6 metri, per 20 secondi) e mantenere una buona idratazione oculare.

Quando la “sindrome da rientro” deve preoccupare?

In genere, la sindrome da rientro genera una serie di disturbi psico-fisici di breve durata. Non è, tuttavia, sempre così. In alcune persone, può trasformarsi in stati ansiosi gravi, che possono manifestarsi come fobia sociale, soprattutto se il ritorno al lavoro o allo studio implica interazioni sociali intense, sfidanti o difficili.  Nei casi più gravi, la sindrome da rientro può portare a episodi di intensa angoscia, che possono sfociare addirittura in attacchi di panico. Queste reazioni, se persistenti, possono essere debilitanti e richiedono l’intervento di un professionista della salute mentale.

Imparare a gestire l’emotività e sostenere il sistema immunitario

È importante, quindi, prendersi cura di sé stessi, cercando di gestire l’emotività con uno stile di vita sano per sostenere il sistema immunitario e affrontare al meglio il periodo di transizione. Ad esempio, piccole attenzioni all’equilibrio mentale possono essere rivelarsi molto utili: al mattino o prima di coricarsi, la meditazione e, per chi lo pratica, lo yoga possono essere molto utili per gestire l’ansia e rilassare il corpo. Queste tecniche aiutano a calmare la mente, riducono lo stress e promuovono un senso di benessere generale. In caso di necessità è possibile ricorrere a farmaci di automedicazione su indicazione del medico o del farmacista.

 

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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