Sembra una favola di Natale, eppure manca per ora il lieto fine. L’associazione Ali di Leonardo, impegnata a dare assistenza da alcuni mesi alle persone senza reddito, senza tessera sanitaria o medico di medicina generale sta cercando nuovi ambulatori dove visitare gratuitamente chi ne ha bisogno. Eppure, sembra che in tutta Milano non ci sia un locale idoneo ad accoglierli, nonostante la disponibilità economica garantita da un benefattore e una struttura infermieristica e medica già collaudata.

Locali non adeguati per assistere i pazienti dell’associazione

Ad oggi l’associazione opera su Milano in due sedi: un ambulatorio presso le case popolari di Molise e Calvairate e uno a Ponte Lambro. Il freddo e le condizioni degli stabili non permettono però a infermieri e medici di lavorare in condizioni igieniche accettabili. Da qui la necessità di trovare una sede più idonea.

«Noi abbiamo la possibilità di garantire più servizi a chi ne ha bisogno dal momento che un benefattore si è offerto di pagare l’affitto della struttura – ammette Gabriella Scrimieri, coordinatrice infermieristica, Presidente dell’associazione e anima del progetto -. Purtroppo, però i privati contattati tramite agenzia immobiliare, nel momento in cui capiscono che si tratta di un ambulatorio destinato ai meno abbienti  della città, dicono che non sono disponibili ad affittare i locali».

Discriminazione verso gli ultimi

La risposta, dunque, sembra essere sempre la stessa: nessuno è disponibile ad accogliere nel proprio stabile persone in difficoltà. «Purtroppo, non lo dicono apertamente, ma ci fanno capire che non è gradito un servizio rivolto a persone in condizioni di povertà per non rovinare l’ambiente. Si tratta di una forma di razzismo, anche se non esplicita verso gli ultimi  – dice indignata Gabriella -. Tanto più che non chiediamo sconti o favori».

Politica e istituzioni dove siete?

«Oltre al danno la beffa – sottolinea la Presidente dell’associazione -,  Politica ed Istituzioni hanno lasciato sole queste persone. Il Terzo Settore potrebbe fare molto, ma non sempre è nella condizione di lavorare. Noi oggi possiamo pagare l’affitto grazie ad un benefattore ed offrire un servizio decoroso, ma sembra che non vada bene comunque. A questo punto non ci resta che fare un appello ai milanesi affinché si mettano una mano sul cuore e ci permettano di aiutare chi non può permettersi neppure una visita medica».

L’appello dell’associazione rivolto ai proprietari della zona Forlanini, Mecenate, Ovidio

L’intenzione dell’associazione è di trovare una locazione idonea nella zona est della città e far confluire i due ambulatori in un’unica struttura.

«Il nostro obiettivo è rimanere nella zona Forlanini, Mecenate, Ovidio per dare continuità al progetto. Non vogliamo abbandonare i pazienti per i quali siamo ad oggi l’unico punto di riferimento sanitario in città». Chissà che tra le strenne di Natale ci sia un regalo per l’associazione e i suoi pazienti costretti troppe volte a rinunciare alle cure perché impossibilitati a sostenere prestazioni a pagamento.

Per chi volesse contattare l’associazione e visitare il sito:

www.alidileonardo.com

presidenza@alidileonardo.com

info@alidileonardo.com

 

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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