Ancora periferia, questa volta siamo a Baggio, un borgo antico che trasuda storia meneghina e volontariato. Una parola che dovrebbe fare a pugni con droga e degrado, spesso associati a questo territorio, mentre invece è l’altra faccia della medaglia. Quella della gente impegnata  a cercare un riscatto. L’occasione è arrivata trent’anni fa, quando nei pressi della chiesa di Sant’Apollinare, tra le vie arricchite dalle maioliche che raccontano la storia del Borgo, si è insidiata una delle più importanti realtà di volontariato di Milano.

L’associazione “il Gabbiano, noi come gli altri”, è nata per volere di una donna, Teresa Bonfiglio, ed è cresciuta per l’impegno di Giacomo Manino.  E così il luogo di ritrovo del sabato pomeriggio, è diventata una vera e propria residenza con dieci posti letto per i ragazzi disabili. <<l’obiettivo è riuscire a rendere le persone con disabilità delle risorse. – racconta Giampiero Remondini, volontario dell’associazione – In che modo? Aiutando i ragazzi ad integrarsi grazie ad un laboratorio teatrale, di cucito, a molte uscite e gite e, con il supporto di psicologi, realizzando un centro di ascolto per le famiglie, in modo da riuscire ad emancipare i ragazzi, con indicazioni e soluzioni per il “dopo di noi”>>. In dieci anni il centro ha assistito 400 famiglie per un totale di 4000 interventi.  <<Ho iniziato a fare il volontario sollecitato da amici – svela un aneddoto Giampiero alle nostre telecamere – era il 1995, ho pensato di dare la mia disponibilità per un sabato, sono trascorsi 24 anni e sono ancora qui. Ho scoperto la ricchezza della disabilità – ammette – sembra una cosa semplice, ma non lo è. Non solo, in questo luogo ho incontrato quella che oggi è mia moglie e con cui ho costruito la mia famiglia e il giorno delle nozze ho voluto proprio uno di questi meravigliosi ragazzi al mio fianco come testimone. Trovare nuovi volontari è la sfida che ci attende>>. Una sfida che tocca da vicino tutta la comunità di Baggio. Nel periodo del Covid i volontari de Il Gabbiano hanno aiutato gli anziani, portato loro a casa la spesa e le medicine, quando necessario li hanno accompagnati in a fare visite mediche. <<Tutto viene fatto in amicizia, anche se le offerte sono ben accette – sorride Giampiero mentre gli occhi si inumidiscono e spiega – Sapete qual è la maggior ricchezza di questo luogo? La reciprocità. Perché si dà, ma si riceve di più>>.

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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