Parco delle Cave, polmone verde di Milano

Nove associazioni abitano uno dei più importanti polmoni verdi a nord ovest di Milano. Siamo al parco delle Cave, un micro mondo di volontariato di pescatori, la più antica è Aurora. Novant’anni portati con orgoglio.

«Qualche anno fa è bruciata la sede ed abbiamo dovuto adattarci. – spiega il presidente Adorni Ariodante – Una stufa ci ha traditi e in un momento tutto è stato cancellato. Non i ricordi e le immagini, però, quelle in bianco e nero ed a colori che raccontano la storia di questa associazione sono rimaste».

Una storia ricca di emozioni, come quella di tutte le altre otto associazioni (A.S.D Shadow Archery team, Pescatori Cava Cabassi Onlus, Il Bersagliere, Amici delle bocce, Amici Cascina l’Interno, Associazione bocce, cultura, tempo libero, Associazione culturale arte Ba-rocco, associazione Campa Cavallo) che vivacizzano il Parco delle Cave con attività sportive e ricreative. Negli anni hanno avuto la forza di vincere siccità, degrado e  droga. Oggi chiedono più cura e attenzione per il bene comune.

La forza delle associazioni

«Il parco delle Cave era sede di spaccio e di consumo di ogni genere di stupefacente – racconta Luigi Maschio,  vicepresidente della più antica associazione locale  – come il bosco di Rogoredo oggi.  Erano gli anni ’90 e, nonostante la nostra azione di vigilanza e la presenza assidua di volontari, il parco pullulava di spacciatori e di consumatori, mentre le istituzioni sembravano assenti. Allora abbiamo fatto una manifestazione a Palazzo Marino e attirato l’attenzione dei media. Da allora c’è stato un cambio di passo. Le istituzioni hanno iniziato ad essere più presenti, associazioni e volontari hanno fatto il resto con il risultato che oggi lo spaccio è sparito dal parco delle Cave, ma non da Milano e purtroppo si è trasferito al bosco di Rogoredo».

La legalità ritrovata

Una legalità conquistata che non basta all’associazione Aurora «Si potrebbe fare di più e meglio – aggiungono all’unisono il Presidente e il suo Vice – qui manca attenzione e cura per il bene comune e quel senso di appartenenza che prima era la linfa vitale. Se ci fermiamo noi finisce tutto». Lasciamo l’associazione Aurora strappando la promessa di non rallentare.   Ci sono i vigilantes, ma l’occhio attento di chi ama questo luogo è fondamentale per la sicurezza del parco. Il 2020  ha stravolto tutto, è arrivato il Covid, la pandemia e questa terra è diventata la meta prediletta di famiglie e sportivi durante il lockdown. Qualcosa sembra stia cambiando, almeno la consapevolezza di avere un tesoro da non deturpare e conservare nel miglior modo possibile.

 

By Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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