Una plancia, un board, 36 carte taggate e 108 tipi di stimoli diversi: giocattoli, parole, immagini. Il tutto monitorato da terapeuti attraverso una board e un tablet. È questo Moovy, il primo gioco da tavola interattivo, progettato per superare i disturbi del linguaggio.

7% della popolazione ha disturbi del linguaggio

Sono più di 570 mila i bambini che in Italia presentano disturbi del linguaggio, in totale circa un 7% della popolazione presenta un deficit linguistico. Non sempre è percettibile.  Il più delle volte si tratta di un problema invisibile, ma in grado di minare la capacità di capire e di pronunciare le frasi correttamente. Una disabilità, dunque, che rientra nei disturbi del neuro sviluppo e  ha conseguenze nella quotidianità di chi ne soffre. Per far fronte a questo disturbo è nato Moovy. A realizzarlo un team di ricercatori del Politecnico e dell’Università Milano Bicocca. Eleonora Beccaluva, dottoranda di Psicologia Linguistica e neuroscienze cognitive dell’Università Milano Bicocca,  è la team leader, mente e anima del progetto.

Difficoltà nel gestire specifici costrutti morfosintattici, ad esempio le frasi passive

Questi problemi rientrano nella sfera dei disturbi del neuro sviluppo e si manifestano, ad esempio,  quando occorre comprendere frasi passive.  «Lo spostamento del soggetto crea difficoltà al bambino nel capire chi fa cosa – spiega Eleonora Beccaluva a Obiettivo Milano -. Un disturbo che, se non corretto, può avere conseguenze in età adulta, magari durante un colloquio di lavoro. Per questo va riconosciuto e trattato in età prescolare, quando il bambino inizia a parlare. Anche la dislessia che si solito si riconosce in seconda elementare rappresenta una disabilità del linguaggio che può essere trattata con Moovy».

Chi è Moovy

Per aiutare bambini e trasformare le sessioni terapeutiche in vere e proprie esperienze divertenti ed efficaci è nato questo gioco da tavola interattivo che attraverso il movimento vuole migliorare i processi di apprendimento e creare un ambiente positivo e stimolante. «Moovy è un personaggio a forma di pallina con occhi espressivi che attraggono i più piccoli – prosegue Eleonora – In particolare è indicato per bambini di 5 e 6 anni con disturbi del linguaggio e con difficoltà cognitive. Nasce da un dottorato di ricerca ponte tra ingegneria informatica e psicologia a cui ho preso parte per dedicarmi allo studio dei disturbi del linguaggio da sempre sottovalutati rispetto ad altre disabilità». Un lavoro di squadra che ha visto oltre ad Eleonora Beccaluva, la partecipazione di Fabiano Riccardi e Matias Giudici dottorandi del Politecnico e Lucilla Guidotti di Bicocca con i docenti Fabrizio Rosi e Franca Garzotto come supervisor rispettivamente di Bicocca e Politecnico. 

Come funziona il gioco che corregge i disturbi del linguaggio

«Con Moovy abbiamo cercato di capire  e di animare la terapia. Di migliorarla attraverso le nuove tecnologie – riprende la team leader -. Quindi abbiamo sviluppato un gioco da tavola dove i bambini fanno logopedia attraverso il movimento di oggetti che rappresentano e danno vita alle frasi target usate dal terapista». Oggetti, disegni, ma anche pupazzi che aiutano a capire. «L’aspetto del campo di gioco è di una tavoletta di cioccolato bianco con otto celle su cui il bambino muove delle pedine a forma di giocattoli o di personaggi dando vita alla frase guida. Ascolta e poi sistema gli oggetti sulla board. La tavola si illumina di verde se la frase è strutturata correttamente, di rosso se non lo è. In questo modo il bambino gioca, ascolta, e corregge se sbaglia, senza avere la sensazione di essere ripreso da un adulto. La durata del gioco è di circa 15 minuti, quindi rappresenta una parte della terapia. In questo modo il bambino fa un’attività divertente, mentre il terapista monitora». 

Collaudato a Roma oggi è disponibile anche a Milano

Superato la fase del collaudo al centro CRC (Centro di Ricerca e Cura) di Roma con circa cento bambini, oggi Moovy è approdato sul mercato a Milano attraverso associazioni e cooperative, tra cui Imparole, Atelier dei Pensieri e, infine, Fraternità e Amicizia che ha migliorato la plancia di gioco, rendendola componibile e dunque più dinamica. «Moovy ha il doppio vantaggio – conclude Eleonora Beccaluva -: di correggere i disturbi del linguaggio con la tecnologia, senza però vincolare davanti ad uno schermo del pc, ma con un vero e proprio gioco da tavola dinamico». 

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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