Il Covid ha rubato ai giovani la quotidianità, fatta di lezioni in classe, di interrogazioni, di verifiche, di gite scolastiche, di condivisioni di momenti di vita che non torneranno più. È nata così la generazione V per intendere i giovani segnati dal virus, ma anche salvati dal vaccino. Perché se è vero che il primo li ha isolati, il secondo permetterà di farli tornare a scuola in presenza e di ritrovare la socialità perduta. Nel mezzo il mondo digitale che ha salvato l’istruzione con la DAD, ma ha esasperato i rapporti umani, creato ponti, qualche volta alzato barriere. Di sicuro ha dato origine ad un campo virtuale nel quale i giovani si sono misurati in sfide e giochi. Un palcoscenico difficile che ha catalizzato alcuni, risucchiato altri e fortunatamente risparmiato chi è sempre riuscito a non cadere nella tentazione del gioco d’azzardo. Un fenomeno in ascesa a Milano contro il quale si sono mosse associazioni di genitori, schiere di insegnanti, giovani per i loro coetanei ed ora più che mai è un fenomeno che rischia di diventare pandemico quanto il Covid e di fare danni, nelle nuove generazioni, ancora più significativi.

Dama, Risiko e Monopoli antidoto all’isolamento da Covid

Per evitare che ciò accada sono stati lanciati appelli, ideate catene no slot sui social mentre dalla
casa dei giochi (da tavola) si è levato un appello per riscoprire il piacere di una partita a Dama, Risiko o Monopoli. Sono giochi che hanno segnato un’epoca, cresciuto intere generazioni e oggi possono diventare l’antidoto ideale all’isolamento da Covid e neutralizzare il pericolo dei giochi d’azzardo sul web. Ne è convinto Alessandro presidente dell’associazione Servizi Ludici, una delle 40 realtà che abitano la Casa dei giochi di via Sant’Uguzzone, 8. Siamo al confine tra il Municipio 2 e 9, in una zona industriale dove questo luogo abitato da migliaia di giochi da tavola rappresenta l’isola che non c’è e il regno di tutti i Peter Pan di Milano e provincia. Un luogo magico frequentato da ragazzi della scuola primaria e secondaria il pomeriggio e da gruppi di ex giovani la sera.

Alessandro, un Peter Pan per vincere l’isolamento

«L’obiettivo è diffondere la cultura del gioco sano di società – spiega Alessandro mentre ci accompagna alla scoperta di questo luogo -. Qui facciamo aggregazione e integrazione, il gioco è la scusa per incontrarsi e fare quattro chiacchiere. Ci sono cinque realtà che formano l’Ati (Associazione temporanea d’impresa), ognuna ha un suo ambito specifico: c’è il circolo di Dama, di Risiko e ancora Magic Pokemon, club di Burraco e il luding incoming, il luogo del gioco inteso come il campo di battaglia di soldatini con ambientazione fantasy o futuristica. Prima del lockdown siamo entrati nelle scuole con
il circolo di Dama per far conoscere un modo nuovo – ma vecchio di generazioni – di considerare il gioco capace di appassionare più ragazzi, di sviluppare la logica, e soprattutto di socializzare. La risposta delle scuole non si è fatta attendere, ed hanno aderito l’istituto Mattei, Italo Calvino e Francesco
Crispi». Tutto ora è fermo. «È importante ripartire – lancia un appello Alessandro – per aiutare i ragazzi ad uscire dall’isolamento. I giochi da tavola sono un valido aiuto».

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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