Le chiamano Blue Zones (zone blu) e sono i posti del mondo in cui si vive più a lungo. Ogliastra in Sardegna, Ikaria in Grecia, Okinawa in Giappone, Nicoya in Costa Rica e Lomo Linda in California sono le cinque aree dove la speranza di vita rispetto alla media mondiale è più alta e le persone “invecchiano meglio”.
Blue Zones: certificata la sesta sui monti Sicani in Sicilia
In realtà oggi sono sei le Blue Zones.
«Ultima certificata è ancora in Italia», ha annunciato il professor Paolo Mariconti medico specialista in anestesia e farmacologia e segretario nazionale di International Longevity Science Association.
L’occasione è stato il convegno organizzato dall’europarlamentare Maria Angela Danzì “La salute a 360° per un approccio One Health” tenutosi lo scorso 12 aprile a Milano.
«Le blue zone sono diventate sei – ha detto -: in Italia ne abbiamo ben due. Una nell’Ogliastra in Sardegna e l’altra in Sicilia sui Monti Sicani.
Nelle Blue Zones stile di vita sano e socialità
«Sono state fatte ricerche a più livelli sulle condizioni genetiche di queste popolazioni, ma soprattutto si è indagato sullo stile di vita che è alla base della longevità – ha aggiunto Mariconti -. Tra i fattori determinanti: movimento, dieta, e socialità. Ossia un coinvolgimento attivo di queste persone in situazioni di supporto sociale».
La ricetta della longevità
Il medico anestesista esperto in farmacologia ed agopuntura durante il convegno ha dato anche la sua ricetta della longevità.
«Avere uno stile di vita adeguato che significa alimentazione corretta, un’integrazione nutrizionale adeguata, un controllo dei processi dello stress e un’attività fisica motoria costante».
Tempi e modalità per rallentare l’invecchiamento
Definire gli ingredienti della longevità però non basta. Occorre anche scegliere i tempi e le modalità giuste per attivare i marcatori anti-aging: « L’attività fisica motoria perché dia benessere deve essere effettuata in alcuni momenti – ha sottolineato il segretario nazionale dell’International Longevity Science Association -. Tenendo conto delle esigenze del paziente. Allo stesso modo i cibi non contengono tutte le sostanze nutrienti di cui abbiamo bisogno. Quindi è bene partire da un approccio diagnostico, valutare le necessità di ogni singolo soggetto e agire di conseguenza».
Perché lo stile di vita è fondamentale, non il fai da te
In altre parole, lo sport andrebbe fatto di giorno perché di sera aumenta lo stress e l’infiammazione, l’alimentazione ha ripercussioni sul Dna per tre generazioni e i nutraceutici non sono la panacea di tutti i mali, ma devono essere dati secondo le esigenze di ogni individuo dopo attente analisi. «Occorre partire da uno stile di vita adeguato – ha fatto notare Mariconti -. È inutile avere comportamenti corretti solo in apparenza. Se in realtà portano squilibri di tipo metabolico, ossidazione e infiammazione, per poi correggerli con la nutraceutica. Gli integratori vanno bene se e quando si accompagnano ad uno stile di vita sano che deve essere insegnato alla popolazione. Quindi la divulgazione di una corretta educazione sanitaria è fondamentale ed è altrettanto importante evitare il fai da te perché dannoso anche in questo ambito»