La salute dell’uomo, degli animali e degli ecosistemi è strettamente interconnessa tanto da parlare di salute unica.  Nel secolo scorso il concetto One Health ha iniziato a diffondersi tra i popoli, ma solo dopo le recenti pandemie  ha avuto “la benedizione” dell’OMS che ha incoraggiato gli stati a adottare e sviluppare  un approccio integrato per affrontare le minacce per la salute. In che modo? Consolidando i legami tra i sistemi sanitari umani, veterinari con l’ecosistema per essere  preparati di fronte a nuovi rischi pandemici e per la sicurezza dell’umanità.

Come vivere più a lungo e in salute?

“Come vivere più a lungo e in salute?” Questa è solo una delle tante domande che animeranno il convegno “La Salute a 360° per un approccio One Health” in programma il  12 aprile presso Palazzo delle Stelline in corso Magenta 59 organizzato dall’europarlamentare Maria Angela Danzì.  Figure di spicco nel panorama scientifico analizzeranno:

  • come migliorare la salute dell’uomo (professor Paolo Mariconti, Segretario Nazionale International Longevity Science Association);
  • come garantire benessere agli animali (prof.ssa Elisabetta Canali Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano) e
  • avendo cura dell’ambiente in cui viviamo (professor Domenico Maria Cavallo, biologo e dottore di Ricerca in Medicina del Lavoro e Igiene Industriale presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi dell’Insubria) . Un obiettivo ambizioso che richiede l’impegno di tutti.

Perché la salute di uomo, animali e ambiente è sempre più interconnessa

Si parla oggi di salute unica perché la crescita della popolazione ha generato una antropizzazione di nuove aree che hanno portato l’uomo e gli animali ad essere sempre più in contatto. Non solo, il consumo del suolo e il cambiamento climatico hanno  alimentato poi la diffusione di malattie trasmesse da piccoli vettori come zanzare e zecche. Senza dimenticare le insidie ambientali provocate da materiali presenti nelle case e nei luoghi di lavoro.

I rischi che corriamo

I rischi che si corrono oggi sono molteplici. Dalle infezioni alimentari, alle malattie trasmesse da vettori come Lyme, dengue, chikungunya, alle malattie come rabbia e antrace. Senza dimenticare i rischi connessi all’esposizione all’amianto, al gas radon e silice che si nascondono nelle case e possono provocare mesoteliomi e tumori al polmone.

Perché il modello One Health ci può salvare

La coalizione tra forze di governo, agenzia di ricerca, specialisti ed esperti in salute umana, ambientale e animale è in grado di mettere in campo diverse strategie per controllare situazioni preoccupanti. Oggi dopo la pandemia da Sars-Cov2 gli ambiti da attenzionare sono molteplici, a cominciare  dall’antibiotico resistenza.

Il ruolo dell’Unione Europea  nella salute di oggi e domani

In questo processo fondamentale è  il ruolo dell’Unione Europea. Spetta infatti alle istituzioni internazionali far si che la salute sia un bene pubblico, verificare la condizione di benessere degli animali e ridurre i fattori di rischio ambientale. Nel corso del convegno sarà l’europarlamentare Maria Angela Danzì, membro della commissione salute e ambiente, illustrare i lavori in corso e al professor Massimo Florio, Professore di Scienza delle Finanze presso l’ Università degli Studi di Milano, suggerire le possibili strategie per migliorare ricerca e cura.

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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