A Lambrate  le criticità e le iniziative sono tutte amplificate in una doppia visione dello stesso territorio che appare quasi grottesca. C’è chi vede nel quartiere un esempio virtuoso di aggregazione, di solidarietà e di buon governo e chi, invece, evidenzia criticità e limiti e cerca soluzioni che possano restituire ai residenti una vivibilità dimenticata da anni. E così mentre per alcuni il quartiere è aggregante, inclusivo e ricco di iniziative, ci sono cittadini che hanno tentato a più riprese di far conoscere il loro disappunto senza alcun esito. È il caso di Roberta, cresciuta a Lambrate che, con molti altri residenti, ha denunciato tensioni sul territorio, degrado e incuria.<<il quartiere ha subito una involuzione negli anni, quando ero bambina  era colorato come un arcobaleno, ora invece si dipinge verbalmente di mille colori, ma nella realtà è privo di ogni tonalità – racconta in un pomeriggio di novembre in piazza Bottini dinnanzi all’ingresso della Stazione di Lambrate mentre, poco distante, si consuma l’ennesima rissa tra immigrati per futili ragioni. <<È sempre così – racconta Roberta – oggi siamo anche fortunati perché si limitano agli insulti verbali e a qualche cazzotto, di solito tirano fuori il coltello. Questo è un polo importante per le comunicazioni, molto frequentato dai pendolari, purtroppo è diventata una realtà invivibile, è un bivacco continuo, 24 ore su 24. Sono incivili, non rispettano le regole, alle quali tutti quanti invece ci atteniamo. Il giardino dinnanzi la stazione è il loro ritrovo, spacciano, litigano e minacciano gli operatori dell’ATM. – spiega – le forze dell’ordine fanno quello che possono, arrivano arrestano gli spacciatori, ma il giorno successivo li rivediamo qui. Innumerevoli le segnalazioni fatte alle istituzioni, eppure nulla viene fatto, sembra che tutto vada bene, invece non è così, sotto una apparente tranquillità cova molta tensione. Se la politica volesse, potrebbe cambiare le cose, ma manca la volontà>>. Le accuse di Roberta si fanno ancora più dure in piazza delle Rimembranze dove dovrebbero vedersi i segni di una rigenerazione fatta nel 2017. <<Un giardino con aiuole incolte e aree recintate coperte di erbacce è l’esito di un lavoro di 17 associazioni, municipio 3 e comune, – spiega la cittadina – doveva essere una nuova area giochi, con orti condivisi invece non solo non è stato coltivato nulla, ma anche le associazioni che avrebbero dovuto occuparsi della semina e del raccolto si sono dileguate. Una mancanza inaccettabile per quella che si definisce un’amministrazione green. Le leggerezze non finiscono qui, perché hanno realizzato progetti su un’area trafficata capolinea di tram con binari che producono ferodo, hanno fatto inaugurazioni, tagli di nastri e poi si sono dimenticati del quartiere – rincara la dose Roberta – mettendo addirittura in pericolo i cittadini. Il peggio è stato fatto con la pista ciclabile di Ortica che finisce, dopo il cavalcavia Buccari e una discesa a gomito, nel nulla>>. Le preoccupazioni di Roberta si concretizzano sotto i nostri occhi non appena un ciclista arriva dal cavalcavia e a tutta velocità imbocca la curva e prosegue la sua discesa costretto, dalla presenza del bus fermo e dal marciapiede che mette fine alla pista ciclabile, ad invadere la corsia opposta dove, per fortuna non transitano in quel momento auto.  <<I rischi sono alti – ammette – ma nessuno se ne preoccupa, forse il giorno in cui ci sarà un grave incidente si accenderanno i riflettori su questo scempio>>.  Criminalità diffusa, degrado, incuria sono i mali elencati dalla residente e che affliggono il quartiere di Lambrate, mentre una nuova piaga sembra prendere piede <<cresce la prostituzione in piazza Aspromonte – aggiunge Roberta – ma non solo di donne italiane e dell’est Europa, oggi si sta diffondendo un nuovo mercato di giovani arabe. Anche questa è una forma di integrazione… >> sorride Roberta, ma la rabbia è tanta. <<Milano è una città internazionale, non possiamo stare  in silenzio ad osservare questo immobilismo>>.

 

 

 

By Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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