A delimitare il confine tra il Municipio 3 e 4 c’è il grande parco Forlanini. Un progetto per il quale le associazioni chiedono un intervento delle istituzioni in generale, del comune di Milano in particolare.

Le promesse sono rimaste tali, per ora, così i sostenitori del Forlanini hanno scritto al sindaco per essere ascoltati.

 I tasselli mancanti

«Per concludere l’opera mancano pochi tasselli – spiega Antonio Longo docente di urbanistica e paesaggio del Politecnico di Milano, mentre ci accompagna a vedere da vicino il parco – Faccio parte dell’associazione Grande Parco Forlanini, una realtà che da nove anni si occupa di questo progetto con l’ambizione di realizzare a Milano il più grande polmone verde d’Europa, in modo da unire il centro storico all’Idroscalo. Così abbiamo preso a cuore l’idea di promuovere l’iniziativa non chiedendo, ma costruendo. Abbiamo messo a disposizione la nostra professionalità per un progetto che possa racchiudere in sé tanti ambienti diversi, ma collegati in maniera armoniosa tra loro».

Una storia lunga 50 anni

Mentre camminiamo Antonio ci racconta la storia di questo parco. «È nato all’inizio degli anni ’70 – spiega – su una superficie di 50 ettari. In pochi anni si è arricchito di percorsi sportivi per il jogging, piste ciclabili e punti di ristoro.  Una dimensione simile al parco Sempione, ma lontano circa 2 km dal centro della città.  Una distanza che abbiamo pensato di accorciare con sentieri nel verde su una superfice di trecentocinquanta ettari».

Un’associazione per finire l’opera

«Un patrimonio che è rimasto inespresso fino al 2011 – prosegue Antonio – quando il comune ha utilizzato 12 ettari del parco per fare un campo da golf. Questo ha generato una reazione in un gruppo di cittadini che avevano una visione differente del verde urbano ed è nata l’associazione Grande Parco Forlanini.   Abbiamo ideato un progetto che potesse mettere insieme tante anime del parco in modo da renderlo unico. Ora mancano pochi passaggi per completare l’opera per questo sollecitiamo il comune».

Fiere, sport, sociale, le tante anime del parco

«All’interno del parco c’è una delle più grandi fiere milanesi, centri sportivi, un canile e un centro di accoglienza.  C’è davvero tanto. – interviene Gianni Dapri, architetto urbanista di strada che si occupa di progetti partecipati per la trasformazione della città. –  Ora mancano poche opere e alcuni investimenti importanti che stiamo chiedendo – rimarca Dapri – Immaginare che da viale Argonne si arrivi all’idroscalo è un’idea straordinaria, mancano solo le graffe e gli agganci che ci permettano di tenere insieme il sistema che già esiste, basta chiuderlo».

By Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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