Graziella e Irma, un’amicizia che ha cambiato il loro destino

Graziella è una volontaria di Fondazione Aquilone: occhi nocciola, capelli argentati e un sorriso caldo che fa capolino dalla mascherina giusto il tempo di sorseggiare un caffè. La incontriamo a Bruzzano in un pomeriggio primaverile e ci riceve in compagnia di altre volontarie dell’associazione. Ha accolto il nostro invito di raccontare il suo legame con Irma nonostante il pudore e una dose di timidezza che la rende piuttosto schiva, ma il progetto che è nato da questa bella amicizia è troppo importante per essere ignorato ed allora Graziella abbatte gli indugi e riavvolge il nastro dei ricordi. «Ho conosciuto Irma nel 2008, aveva 84 anni ed era una donna piena di vitalità. Intelligente, colta e molto raffinata, faceva fiori di cartapesta con cui addobbava la casa. La prima volta l’ho accompagnata a trovare la figlia malata in ospedale. Un dolore che Irma viveva con grande riserbo, fino alla morte della donna qualche mese più tardi. A quel punto Irma è rimasta sola, perché non aveva altri parenti. Decide comunque di continuare a vivere nella sua casa, dal momento che è autosufficiente. Una badante l’aiuta nelle faccende domestiche e i vicini le fanno compagnia». La vita scorre serena per Irma anche se il peso degli anni si fa sentire e lo confida a Graziella.

Quel senso di abbandono da allontanare

«Un giorno sono andata a trovarla e mi ha detto di avvertire un senso di decadenza. Erano passati circa
quattro anni dalla morte della figlia e siccome aveva bisogno di maggiori cure, aveva chiesto ai vicini di
accettare il suo appartamento in dono, in cambio di assistenza fino alla fine dei suoi giorni». Un’idea che
non decolla tanto che Irma confida la sua preoccupazione a Graziella, e comunica la sua intenzione di
rivolgersi alla Fondazione Aquilone per trovare una soluzione che potesse rendere sereni i suoi ultimi anni di vita. La figlia in passato era stata una volontaria e Irma conosce bene il centro.

Fondazione Aquilone, la soluzione

«Alcune settimane più tardi, durante un’altra visita, Irma mi ha comunicato di aver ceduto il suo appartamento alla Fondazione in cambio di assistenza fino alla fine dei suoi giorni. E così è stato. L’anziana donna è morta nel 2018 all’età di 94 anni, accudita dai volontari che non l’hanno mai lasciata sola. Negli ultimi mesi, in particolare, Irma ha avuto bisogno di cure costanti e Fondazione Aquilone era sempre con lei». Irma è morta il 26 dicembre 2018 serena e coccolata dalle operatrici del centro. In sua memoria è nato un progetto, che oggi è il fiore all’occhiello della Fondazione Aquilone per il sostegno di anziani soli.

Con Irma un “care manager” si prende cura degli anziani soli

La storia di Irma è stata il volano di una iniziativa per far fronte ad un tema che è di grande attualità:
la solitudine degli anziani. Sono sempre più numerosi coloro che restano soli, senza parenti o con figli
lontani e finiscono in balia di badanti senza scrupoli. Li accudiscono con l’intento di farsi lasciare, con il
raggiro, il patrimonio di famiglia; altre volte si fanno addirittura sposare per avere diritto all’eredità. «Per evitare questo scenario, Fondazione Aquilone ha messo a punto, con la collaborazione di un notaio, un progetto che si basa sulla nuda proprietà della casa che viene ceduta in cambio di assistenza all’anziano, che resta unico beneficiario dell’appartamento finché è in vita – spiega Fausto, il direttore della Fondazione -. È nata così la figura del “care manager”, un professionista preparato da un punto di vista legale e fiscale, in grado di gestire le pratiche quotidiane dell’uomo, con lo stesso impegno che avrebbe un figlio. All’anziano viene anche corrisposta una quota mensile, calcolata con un algoritmo che tiene conto del valore dell’immobile, dell’età e delle aspettative di vita». Il progetto Irma, unico nel suo genere, ha raccolto grandi consensi ed è valso alla Fondazione un premio insignito dall’Università Bocconi.

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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