È il primo digital human twin. Un prototipo in grado di aiutare il medico a stratificare i rischi nel processo diagnostico e di impostare così la giusta prevenzione. A realizzarlo il Centro Diagnostico Italiano che grazie al gemello digitale del paziente si è aggiudicato a Milano il premio innovazione di Smau 2023.

Un gemello digitale per fare prevenzione

Il digital twin è un avatar del paziente. Ha la sua stessa storia clinica, i suoi esami di laboratorio, le sue immagini radiologiche, i parametri e gli stessi stili di vita. Una vita in formato digitale però che, come quella reale, cambia nel tempo. La combinazione dei dati permette quindi di rilevare la condizione di salute e benessere o di maggiore rischio e malattia.

Grazie a modelli matematici possibile una prevenzione personalizzata

Grazie a modelli matematici di intelligenza artificiale sarà possibile quindi simulare le variazioni di  stato fisico e stabilire parametri su cui è appropriato intervenire per un determinato paziente.  Le informazioni saranno collegate e permetteranno ad esempio di rilevare un aumento di peso che, anche se solo moderato, in un individuo fumatore con una storia familiare di malattie cardiovascolari può diventare un campanello di allarme e richiedere una correzione tempestiva per ridurre il rischio cardiovascolare. Un approccio predittivo e personalizzato che punta alla medicina di precisione.

I vantaggi del digital twin

«Digital twin e intelligenza artificiale sono due strumenti tecnologici distinti ma nel nostro caso vengono integrati per sfruttare appieno il potenziale dei dati generati dai sistemi. – spiega Alessandro Maiocchi direttore dell’armonizzazione e integrazione dei dati scientifici per il CDI. -. Il nostro obiettivo è stato quello di creare un prototipo in grado di dare una rappresentazione chiara e completa del paziente, indipendentemente dal medico che lo ha in cura. Il digital twin quindi  raccoglie e mette in comunicazione tra loro dati anche molto diversi tra loro come tabelle di numeri, immagini, video, tracciati, referti testuali, organizzati per patologia e per modelli di stratificazione del rischio». La piattaforma permette perciò allo specialista di mettere a confronto pazienti con patologie simili, valutare l’andamento della malattia, la prognosi e la cura.

Il futuro dei digital twin

Oggi il prototipo di digital twin permette di integrare solo dati anonimi, raccolti all’interno delle  strutture del Centro Diagnostico Italiano, per scopi di ricerca e sviluppo. In futuro invece potrà diventare uno strumento utile anche al paziente. Infatti avrà la possibilità di guardare o condividere con gli specialisti i propri dati clinici grazie a un semplice tablet.

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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