L’inno di Mameli ha dato il via lo scorso 10 maggio all’Incontro “Diritti e Rovesci in Europa”, organizzato da Fisascat Cisl Lombardia presso l’Auditorium San Fedele di Milano.

Lavoro, welfare, transizione ecologica e sicurezza sono i grandi temi che hanno animato il dibattito con i candidati della circoscrizione nord ovest per la prossime elezioni europee.

 

Picchi (Fratelli D’Italia): Piccole e medie imprese meritano rispetto

«In Europa Fratelli d’Italia desidera che i territori abbiano più peso – ha rimarcato Federica Picchi, imprenditrice e candidata per Fratelli D’Italia -. Le forze trainanti del nostro Paese sono  le medie e piccole imprese e occorre che si tenga conto di questa realtà. È importante, perciò, rispettare i loro tempi per dare atto ad una transizione ecologica. I cittadini e le imprese devono avere modo di adeguarsi, senza essere travolti da un cambiamento che può rivelarsi molto gravoso per le loro tasche».

In merito al welfare ha ribadito a più riprese che è fondamentale il benessere dei lavoratori. «Occorre risolvere il dumping salariale causato da politiche del lavoro diverse da paese a paese. È importante poi creare un settore di lavoro  sano con salariali profittevoli che permetta alle famiglie una vita più tranquilla».

Ciocca (Lega): difendiamo il made in Italy

Mostrando il cartellino rosso più volte sventolato al Parlamento europeo, Angelo Ciocca ha ancora una volta ribadito la necessità di difendere il made in Italy.

«Oggi l’Europa attacca le nostre produzioni e l’automotive, così perderemo altri posti di lavoro – ha evidenziato il candidato della Lega -.  Dobbiamo valorizzare il ruolo delle donne nel lavoro e dei diversamente abili, ma in un contesto di concorrenza leale. Altrimenti gli ultimi resteranno sempre dietro a chi sta fuori dall’Europa dove c’è anche sfruttamento minorile».  Ha poi aggiunto «Essere erbivori di fianco ai carnivori non è possibile. Chi commercia in Europa deve rispettare le regole europee».

Strada (Pd): Serve il salario minimo

Anche per Cecilia Strada, del Partito democratico,  il lavoro è una priorità assoluta. «In Italia ci sono più di tre milioni di lavoratori poveri che guadagnano meno di 950 euro al mese. Questo fa sì che molti siano costretti a rinunciare alle cure». La sua battaglia va nella direzione di un salario dignitoso. «Ripartire dal lavoro è una priorità con un salario minimo, che deve essere anche giusto».

Bettin (AVS): basta politiche che mettono in fuga i giovani dall’Italia

Sì al salario minimo europeo anche per Alleanza Verdi e sinistra. L’attenzione deve essere rivolta in particolare ai giovani. Il monito è arrivato da una delle più giovani candidate alle prossime elezioni europee, Arianna Bettin, 29 anni, in corsa per AVS. «Basta politiche che mettono in fuga i giovani dall’Italia – ha detto –. Basta con gli stage non retribuiti, vogliamo anche un congedo di maternità e paternità equiparato». Arianna Bettin ha pure espresso apertura al nucleare di nuova generazione per risolvere il delicato problema dell’efficientamento energetico. «Se ci sono studi che dimostrano l’impossibilità di soddisfare tutto il fabbisogno energetico attraverso le rinnovabili, non vedo perché non studiare nuove soluzioni», ha detto.

Taradash (Stati Uniti d’Europa) Più investimenti in ricerca e formazione

Differente la strategia di Stati Uniti d’Europa (Italia Viva e + Europa) per raddrizzare la spinosa questione del lavoro. «Il problema italiano dei bassi salari nasce dalla scarsa produttività delle imprese italiane – ha puntato il dito Marco Taradash -. Se noi continuiamo a spendere poco e male per ricerca e formazione, i nostri migliori giovani andranno all’estero e la situazione in Italia  non uscirà dalla stagnazione».

Pedullà (Movimento 5 stelle) Europa deve aiutare gli ultimi

Transizione green e lavoro sono i due temi centrali per il Movimento 5 stelle: «La transizione ecologica ed energetica sono elementi ineludibili, ma per cambiare l’automobile che inquina e per adeguare agli standard europei la casa, i cittadini non possono essere lasciati soli – ha affermato Gaetano Pedullà -. Il welfare è una priorità per il Movimento 5 stelle e lo abbiamo dimostrato nel 2018 quando siamo andati al governo con il reddito di cittadinanza che è stata una delle prime misure per dare concretamente sostegno alle persone in difficoltà. Anche  l’immigrazione può servire, ma deve essere governata in modo saggio e intelligente. Può dare un grande contributo per la crescita del nostro paese, ma bloccando in modo serio tutti i casi di criminalità che non possono essere perdonati e ignorati».

Salini (Forza Italia) Adeguare gli stipendi ai livelli europei con professionalità

Se il movimento cinque stelle difende il reddito di cittadinanza come strumento di welfare anche europeo, Forza Italia con Massimiliano Salini punta su un adeguamento dei salari alle capacità dei lavoratori. «Per costruire  un mercato del lavoro adeguato occorre aumentare la produttività delle imprese in modo che le risorse a disposizione delle imprese stesse siano adeguate alle loro competenze».

Nahum (Azione) Creare consorzi di piccole imprese

La fiscalità è il nodo da sciogliere invece per Azione che ha puntato il dito su una pressione fiscale eccessiva per le imprese italiane. « Le imprese italiane sono vessate dal dumping salariale. Noi dobbiamo armonizzare la fiscalità europea in modo da rendere più competitive le imprese italiane, puntando  su nuove tecnologie e innovazioni – ha detto Daniele Nahum -. Le piccole imprese vanno aiutate e l’Europa deve cercare di consorziarle per rendere l’impresa media più sostanziosa».

Fisascat punta sull’ Europa Sociale

A trarre le conclusioni è stato il segretario generale Fisascat Cisl nazionale Davide Guerini che  ha sottolineato la necessità di costruire una Europa unita, solidale e in grado di generare una stabilità geopolitica. «Abbiamo difronte sfide importanti rispetto alle varie transizioni compreso quella energetica. Noi abbiamo bisogno che si lavori con un obiettivo e un punto fermo: lo stato sociale e puntiamo ad una Europa sociale. Un percorso iniziato durante il periodo Covid. Lì abbiamo scoperto l’Europa dei paesi e dei popoli che deve essere centrale».

 

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *