Abiti, giocattoli, prodotti medicali, piccoli arredamenti e apparecchiature elettroniche:  sono questi gli oggetti che il gruppo WhatsApp Riciclo mette a disposizione di chi si trova in una condizione di fragilità a Milano. Un vero e proprio mercatino dell’usato virtuale dove 130 realtà sul territorio  fanno rete per aiutare chi si trova in difficoltà. Non si compra o si vende, ma si dona. A idearlo è stato ancora una volta Mario Donadio, commerciante del Municipio 5, impegnato nel sociale con diversi progetti, appassionato di elettronica e di storia di Milano di cui ha scritto in un libro e in un sito www.milanoneltempo.it

Dagli orti condivisi al riciclo

Se con gli orti condivisi (di cui abbiamo raccontato nel 2019) Mario ha cercato di accorciare le distanze tra gli abitanti di quartieri degradati come Gratosoglio e Stadera, offrendo la possibilità di condividere spazi sociali per attività di giardinaggio e/o orti; oggi ha fatto di più. Ha messo in rete associazioni di volontariato, parrocchie, cittadini e aziende per raccogliere prodotti di ogni genere da donare a chi si trova in una condizione di povertà.

Sempre più poveri

«Dopo il Covid il numero delle persone in difficoltà economica è aumentato – spiega Mario -, in tanti a Milano hanno perso il lavoro, altri si trovano in una situazione di precarietà economica, mentre  il costo della vita è aumentato. Questo ha generato in tutta la città una situazione di crescente povertà che rischia di esplodere. Per questo ho pensato che tutto ciò che abitualmente viene dimenticato in cantina o in soffitta possa avere una seconda chance, basta volerlo».

Una mano tesa sulla città

Così Mario ha iniziato a costruire una rete su quel territorio che conosce da sempre, il Municipio 5. Con il  passaparola ha raccolto i primi abiti usati, i giocattoli e li ha accatastati in un angolo del suo magazzino. Una goccia che in poco tempo è diventata un mare e la solidarietà si è allargata a macchia d’olio su Milano sud fino a raggiungere come una grande mano tesa tutti i quartieri della città.

In cerca di una location

«Oggi aiutiamo migliaia di persone. Ma non abbiamo intenzione di fermarci – sottolinea Mario abbozzando un sorriso -. L’obiettivo è  di crescere ancora, trovare delle location dove esporre i prodotti da riutilizzare e diventare un punto di riferimento per chi ha bisogno a 360 gradi. Quando una persona inizia ad avere problemi entra in un vortice che lo travolge con un effetto domino. Il bisogno genera altro bisogno e poi sopraggiungono i problemi di salute e le questioni burocratiche. Ecco il nostro gruppo WhatsApp vuole diventare un faro per fare luce nella nebbia che avvolge queste persone».

«Non sei solo»

“Non sei solo” è il messaggio che vuole lanciare Mario nel raccontare il progetto “riciclo”. «All’interno del gruppo si scambiano anche informazioni per risolvere problemi burocratici, per creare unità e sensibilità di fronte ad una situazione delicata – aggiunge -. Insieme si può fare massa critica e si possono smuovere coscienze anche dove sembra impossibile arrivare. Ad esempio, la mia idea è di coinvolgere medici che seguono famiglie fragili, scuole, oratori per cercare di far girare il sistema con una sensibilità al riciclo, non allo spreco».

Istituzioni e politica dove siete?

Le parole di Mario si fanno pesanti, diventano addirittura macigni quando si fa cenno  alle istituzioni e alla politica. «Purtroppo, dinnanzi al bisogno la burocrazia spesso diventa un muro invalicabile – dice con un velo di tristezza -. E allora il terzo settore cerca di mettere una toppa alla falla. A volte ci riesce, altre no. Di sicuro non è sufficiente per risolvere tutti i problemi, ma siamo tanti e questo è un segnale importante». Per chi volesse entrare nella comunità di Riciclo deve inviare una mail a donolibri@gmail.com

 

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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