In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600 mila con Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari. A Milano il centro A.M.A, acronimo di Associazione Malattia di Alzheimer, rappresenta un punto di riferimento per malati e caregiver.

Nel nome c’è tutto l’amore per il prossimo ed è quanto A.M.A. (acronimo di Associazione Malattia di Alzheimer) dal 2000, anno della sua fondazione, cerca di fare per i malati di Alzheimer e i loro familiari. Un appuntamento quotidiano di cura e sostegno psicologico che nella giornata mondiale dell’Alzheimer, il prossimo 21 settembre, si farà sentire ancora di più nel consueto appuntamento: Korian Fermata Alzheimer. Il progetto, giunto alla quinta edizione, ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare  la cittadinanza sulla malattia. Per questo dalle 9,30 alle 12,30 gli psicologi di A.M.A. Milano saranno presenti alla Residenza Saccardo (Via Saccardo, 47), per presentare le attività dell’Associazione e accogliere le necessità dei familiari.

A.M.A. dove la cura è prima di tutto prevenzione

Accogliere i malati e i loro  famigliari dai primi segnali di demenza è essenziale per rallentare il decorso della malattia ed accompagnare la famiglia in una nuovo quotidiano. Per questo A.M.A. Milano ha messo a punto una serie di servizi. Con gli sportelli CPAA (Centri di Psicologia per l’anziano e l’Alzheimer), presenti in tutti i nove municipi, gli psicologi accolgono e rispondono ai bisogni psicologici e psico sociali delle persone con decadimento cognitivo e le loro famiglie. L’obiettivo è di prevenire con un intervento precoce il rischio di demenza e far fronte  a momenti di disagio psicologico o difficoltà emotiva.

I sorrisi all’Alzheimer cafè

Alzheimer Cafè – Non dimenticare… di sorridere” è il luogo dove i malati e i loro familiari possono recuperare il piacere di stare insieme.  Ascoltare musica, giocare a tombola, bere un caffè o mangiare una fetta di torta sono piccoli gesti quotidiani che per i malati di Alzheimer e i loro famigliari rappresentano nuove possibilità relazionali. «L’opportunità per il malato di sentire di avere ancora competenze e capacità è fondamentale – spiega Antonella, psicologa di A.M.A – così come la consapevolezza da parte del familiare che questi piccoli traguardi sono possibili».

L’arte come terapia per riaccendere i ricordi

Chi si ammala di Alzheimer poco alla volta vede spegnere la luce sul proprio passato. Un destino segnato che all’associazione Malattia di Alzheimer cercano di rallentare sfruttando l’arte.  L’arteterapia è un servizio in cui i pazienti e i familiari possono stare insieme e svolgere un’attività per stimolare le capacità cognitive e motorie. «I malati di Alzheimer spesso incontrano difficoltà nel comunicare sentimenti ed emozioni – racconta la psicologa  -.L’idea dell’arteterapia è di dare attenzione e importanza alla vita interiore, stimolare curiosità e creatività attivando nuove modalità di comunicazione tra pazienti e familiari».

 

Di Federica Bosco

Giornalista professionista e scrittrice, responsabile e coordinatrice del blog Obiettivo Milano

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